Ciclismo: dalle Granfondo agli eventi gravel

Pubblicato il 26-01-2024

Il mondo gravel sta prendendo sempre più piede, sia in ambito internazionale che nazionale. Negli states il calendario è gia ben consolidato da anni, tant’è che stanno nascendo molte squadre professionistiche che si concentrano proprio su questa nuova disciplina.

E’ facile intuire come anche in Italia molti granfondisti (sia su strada che mtb) vengano attirati da questo nuovo format e sentano la necessità di provare qualcosa di nuovo, rischiando però di sottovalutare alcuni elementi e cadere in errori.

Il primo punto da esaminare è sicuramente la tipologia di evento gravel. Alcune competizioni gravel sono molto simili a una granfondo su strada, con pochi tratti veramente difficili e distanze simili alla maggior parte delle medesime gare su strada: in questo caso il passaggio da granfondo su strada a gravel risulta meno traumatico e, a patto di avere le giuste accortezze tecniche, non presenta grosse difficoltà. Se invece andiamo a prendere in esame gli eventi gravel più estremi, che rappresentano in realtà la vera essenza della disciplina, allora il discorso cambia su diversi aspetti.

  1. Dal punto di vista della preparazione, dovremo inserire delle uscite più lunghe a bassa intensità per abituare il nostro organismo a percorrere distanze prossime ai 300/400 km;
  2. Allenare la forza sia in bici che in palestra: fare tanti km non è la sola chiave per portare a termine eventi del genere. Lavorare sulle varie componenti di forza permette infatti di avere un fisico prestante ma soprattutto economico e questo, sulle lunghe distanze, fa davvero la differenza; inoltre allenare la parte superiore permetterà di evitare mal di schiena e altri fastidiosi problemi.
  3. Curare la posizione in sella prediligendo la comodità alla pura prestazione: pedalare per giornate intere, oltre che richiedere un dispendio economico elevatissimo, mette a dura prova anche le articolazioni. Per questo motivo una corretta ma soprattutto comoda posizione in sella è fondamentale per evitare spiacevoli inconvenienti.
  4. Allenare l’apparato digerente: non bisogna allenare solo le gambe ma anche gli organi interni deputati all’assimilazione dei nutrienti. Nelle granfondo siamo abituati ad alimentarci con barrette o meglio ancora gel, dimenticandoci di integrarci a dovere per via della “foga agonistica” introducendo così meno grammi di carboidrati/ora del necessario. Questo ci porta ad avere cali drastici e “crisi” di fame. Mangiare costantemente anche cibi solidi facilmente digeribili, anche se non abbiamo fame, è la chiave per evitare tutto ciò.
  5. Curare l’aspetto tecnico del mezzo: portarsi sempre con se tutto il necessario per essere autonomi, prediligendo l’affidabilità dei componenti rispetto alla leggerezza.

Con la collaborazione di Dott. Marco Ponta
Preparatore atletico 

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