Maximum Quota – Paolo Venturini return

Pubblicato il 10-12-2014
Con il rientro di Paolo Venturini dall’Ecuador, si conclude la sfida “Maximum Quota”, ovvero il tentativo di correre dal livello del mare fino alla cima del vulcano Chimborazo a 6.300 mt. d’altitudine, il tutto senza acclimatazione alla quota, senza assumere medicinali contro il mal di montagna e senza l’ausilio di ossigeno artificiale.

Paolo ha incontrato da subito grandi difficoltà climatiche, infatti l’inizio previsto su una distanza di circa Km 85,5 la temperatura dell’aria ha toccato i 37° con il 65% di umidità.

Il secondo giorno Venturini ha “attaccato” la prima grande salita che lo ha portato, dopo 51 Km, da 100 Mt. sul livello del mare, fino alla quota di 2.800 Mt., attraversando la “rovente” nebbia di quella chiamata la “Selva nublada”, ovvero la zona di foresta pluviale con il 99% di umidità ed una temperatura di 26°, condizioni limite per poter correre.

La terza tappa ha incominciato a “svelare” le prime problematiche inerenti la quota. In condizioni di parziale ipossia, Paolo ha coperto i 53 Km che lo hanno portato fuori dall’ultimo centro abitato di Guaranda, raggiungendo quota 3.000 Mt.

La quarta giornata è stata quella decisiva, in 31 Km, frenato da forti venti dell’altopiano andino con pioggia di ghiaccio e temperature che si abbassavano fino a -5°, Venturini, sorprendendo anche i componenti del team di supporto, raggiungeva alle ore 16:00 i 4.800 Mt. del rifugio Carrel, ultimo “approdo” prima della grande ascensione.

Solo poche ore di recupero e preparare il materiale alpinistico, una crisi di ipotermia che costringe l’atleta ad avvolgersi per quasi un’ora in coperte e teli termici, alle 22:30 sempre del quarto giorno, Paolo Venturini, supportato da due guide andine appartenenti al G.O.E. (Grupo Operaciones Especiales) della Policia Nacional Ecuatoriana, con una temperatura di -10° partiva per l’ultima fatica sulle pendici del vulcano Chimborazo.

Momenti drammatici dati dalla completa oscurità, dalla rarefazione dell’aria, dalla neve ghiacciata che implacabile ha continuato a scendere, dalla verticalità delle pareti del Chimborazo, dalla grande difficoltà della consistenza del terreno, che sotto uno strato di ghiaccio, trova quella che qui è chiamata “morena” ovvero i resti dei lapilli e della cenere vulcanica, che quando calpestata, cede e frana verso valle, costringendo un’avanzata difficile. Ad ogni metro di salita ne consegue mezzo di ridiscesa a valle. Venturini sorprendentemente non risente degli effetti del mal di montagna, accusa però un’enorme stanchezza, si sente vuoto, viene colto da un’altra crisi di ipotermia. Alle 3:55 a quota 5.500 Mt. con una temperatura di -25° le due guide suggeriscono a Paolo di non proseguire. Momenti eterni per scegliere se proseguire verso l’ignoto ho terminare qui la sfida. Dopo 30′, Venturini riprende il cammino verso valle.

E’ in questi momenti che l’atleta delle Fiamme Oro si rende conto di avere esaurito ogni energia. E’ da ore che non riesce più ad ingerire cibi o integratori, le gambe si piegano, come le caviglie che non scaricano più il peso sui ramponi e sulla parete. Sono i colleghi del G.O.E. che in cordata lo salvano più volte dal precipitare. Per ben due volte, durante due soste in parete, effettuate legandosi ad un chiodo piantato nel ghiaccio, Venturini si addormenta, prontamente richiamato dalle guide per non rischiare il congelamento. Cinque ore terribili per coprire 10 Km e ridiscendere al rifugio Carrel, dove Paolo ha potuto riabbracciare il resto del gruppo e realizzare di aver compiuto comunque un’impresa mai riuscita prima da alcuno in precedenza, capendo anche che se avesse scelto di continuare e forse raggiungere la vetta, sicuramente non sarebbe più riuscito a scendere, rimanendo per sempre sulla cima del Chimborazo. In Ecuador non esistono elicotteri che possano volare a 6.000 Mt. e date le condizioni delle pareti del vulcano con presenza di crepacci e burroni, non è possibile calarsi con corde.

Dati della corsa

Dislivello: 0 Mt. – 5.500 Mt.

Distanza percorsi: KM 231

Tappe: 5

Attività di corsa e camminata comprendendo le soste per test medici: 42h53′

KiloCalorie consumate: K/cal. 14.827