Valcar: intervista a Maria Giulia Confalonieri

Pubblicato il 26-01-2018
Neanche il tempo di iniziare l’anno con la sua nuova maglia blu fucsia della Valcar – PBM e subito Maria Giulia Confalonieri ha conquistato due medaglie nella prova di Coppa del Mondo di Minsk (ciclismo su pista), portando così punti importanti per la nazionale italiana in ottica qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo 2020.

“Finalmente ho ottenuto un podio nella corsa a punti” racconta Maria Giulia Confalonieriil livello non era quello che si trova ad un mondiale, ma le avversarie erano atlete valide. Migliorando ancora un po’ in volata, posso essere davvero competitiva in questa specialità. E finalmente ce l’abbiamo fatta ad agguantare la vittoria nella Madison! Spesso ci capitava di calare negli ultimi giri, invece stavolta abbiamo dosato meglio le forze ed è stata decisiva proprio l’ultima volata. Certo, dobbiamo migliorare sulla tecnica, ma siamo sulla buona strada”.

Umile, concreta, determinata sin da giovanissima, Maria Giulia Confalonieri è cresciuta ciclisticamente nelle categorie giovanili con la Cicli Fiorin prima di approdare al mondo professionistico. Per 3 anni ha poi vestito la maglia della Faren, quindi è passata alla Cipollini per poi disputare due stagioni in maglia LensWorld.
Quest’anno ha deciso di sposare il progetto Valcar – PBM, ovvero far crescere un gruppo di giovani atlete italiane, alzando gradualmente il livello di competitività del team.

Maria Giulia, questa stagione è iniziata alla grande. Che cosa ti aspetti da questo 2018?
“Mi piacerebbe fare bene su pista e spero in una convocazione sia ai Mondiali, sia agli Europei proprio nella madison, una disciplina che mi si addice.
Ma naturalmente vorrei ottenere dei risultati anche su strada. Mi piacerebbe vincere almeno una corsa nelle gare del Nord, in Belgio”.

Te lo auguriamo di cuore. Sicuramente per vincere ci sarà bisogno dell’apporto della tua squadra. Quali obiettivi pensi che la tua nuova squadra possa raggiungere?

“Siamo un gruppo giovane ed omogeneo, non ci sono quelle 2 o 3 individualità nettamente più forti delle altre, e questo è un vantaggio, perché potremo essere competitive su più fronti un po’ dappertutto, come ad esempio in Belgio o nelle tappe medie del Giro Rosa, visto che in teoria non abbiamo atlete in grado di fare la differenza nelle salite.
Ovviamente essendo giovani, dovremo fare un po’ di esperienza, ma penso che molto dipenderà da quanto ci aiutiamo l’un l’altra. Se saremo davvero squadra, potremo vincere qualcosa, magari qualche 1.1. o 1.2. e provare ad entrare negli ordini d’arrivo delle gare World Tour”.

Mi sembri decisamente molto fiduciosa. Sei contenta della scelta di correre per la Valcar – PBM?
“Sì, lo sono, perché sin dal ritiro di Formia di inizio gennaio ho capito che questo è un ambiente ottimo per crescere. Si sente che questa squadra cerca il meglio, a partire dalla scelta dei materiali tecnici che sono davvero molto buoni.
Qui sento la fiducia della società e dell’allenatore, sono motivata e seguita bene e si può crescere senza avere addosso troppe pressioni”.

Parli già come una leader del gruppo. Anche se sei tu stessa molto giovane, te la senti di dare qualche consiglio alle 1°anno che passano di categoria per la prima volta nella loro vita come le tue compagne di squadra Chiara Consonni e Alessia Vigilia?
“Il consiglio è quello di non demoralizzarsi mai. Quando incominci nella categoria elite, all’improvviso ti trovi a fare 140 Km a tutta ed è normalissimo andare in difficoltà. O sei un fenomeno oppure fare fatica ad adattarsi è la normalità per tutte. Ciò che conta è non mollare mai, allenarsi bene, credere in sé stessi. E poi l’importante è cercare sempre di fare bella figura mettendosi in mostra durante la gara con qualche attacco. Meglio farsi vedere e magari rischiare di ritirarsi piuttosto che fare una gara anonima dal primo all’ultimo chilometro”.

Hai detto dell’importanza di essere squadra. Quali sono state le tue primissime impressioni con le nuove compagne?
“Splendide. Al di là delle affinità naturali che si può avere con questa o con quella compagna di squadra, mi trovo bene con tutte. Siamo giovani, tant’è che dalla più “vecchia” alla più giovane ci sono soltanto sei anni di differenza, visto che siamo nate tra il 1993 e il 1999. E poi c’è il vantaggio di essere tutte italiane: in questo modo si corrono meno rischi di avere dei “gruppi del gruppo”, come spesso accade quando c’è una forte presenza di atlete straniere”.

Ora quali sono i tuoi prossimi appuntamenti?
“Ancora pista. Insieme ad Elisa Balsamo correrò a Berlino come coppia Valcar – PBM dal 25 al 27 febbraio. E ovviamente speriamo di fare bene come accaduto nelle ultime settimane”.